lunedì 31 ottobre 2011

A cazzo de cane.

   E' risaputo e confermato che il modo migliore di fare un lavoro è quello di utilizzare nel suo svolgimento meno forze possibili per ottenere un risultato maggiore possibile. Ultimamente, altre teorie hanno dimostrato che esiste anche un altro modo per fare un lavoro molto semplicemente. Il metodo è stato brevettato e il suo utilizzo ha raggiunto sin da subito livelli esponenziali. Sto chiaramente parlando del metodo "A cazzo de cane".

    Il metodo è stato ideato da un giovane anonimo impiegato di un'anonima grande catena di fast food. L'impiegato si occupava di preparare gli hamburger da servire ai clienti. Ogni volta ne preparava 7-8 da tenere da parte per le ordinazioni. In questo modo, quando un cliente arrivava, veniva subito servito senza aspettare troppo tempo, così come un qualunque cliente si aspetterebbe da un negozio di fast food.

    Nelle istruzioni e in quello che gli era stato ordinato, doveva preparare i panini sempre nello stesso modo: alla base la foglia di lattuga, poi due fette di pomodori, poi il pezzo di carne girato due volte nel suo stesso grasso e poi il formaggio. Seguì sempre queste istruzioni, finchè un giorno non si rese conto che cambiare l'ordine degli ingredienti non avrebbe cambiato assolutamente nulla al risultato finale. Così, iniziò a servire i panini con gli ingredienti tutti disposti in un modo diverso dall'altro. Il poveraccio non poteva trovare altro divertimento nel suo strabiliante ruolo di preparatore di panini.


   Dopo un po' di tempo, si rese conto che non sarebbe cambiato nulla al cliente se magari avesse tolto al panino una fetta di pomodoro, mezza foglia di lattuga o un'unghia di carne. In fondo, avrebbe ricevuto lo stesso la sua paga di preparatore di panini, il suo camice e il suo trattamento quasi umano. Anzi, avrebbe pure avuto modo di riempirsi un po' lo stomaco e di saltare il pranzo. Così fece. E ogni giorno, per lui andare al lavoro era una festa.


   Poi l'idea di brevettare il metodo. Un lampo di genio venuto sù nel momento in cui stava mandando giù un pezzo di carne. Stava svolgendo un lavoro a cazzo de cane, appunto, e questo non stava togliendo assolutamente nulla alla sua paga e al suo trattamento. Si presentò all'ufficio brevetti e la sua idea fu subito brevettata. Il lavoro svolto secondo il metodo "A cazzo de cane" si definisce come un lavoro compiuto con poche forze che comporta un guadagno di qualunque tipo e di qualunque misura il cui importo sia maggiore di zero.


   Così, la scienza, la tecnica, e tutti i campi del lavoro da quel giorno hanno iniziato ad usare il metodo "A cazzo de cane". Recentemente, alcuni matematici e fisici hanno cercato di trovare la legge alla base di questo meccanismo. Dopo 10 anni di faticati studi sperimentando in prima persona questo tipo di metodo, purtroppo non sono arrivati ad alcuna conclusione. Gli studi sono stati finanziati da un grande ente di ricerche su questi strani brevetti, il quale ne ha pubblicato gli esiti.


   In fondo, anche se non sono giunti ad una legge matematica, i ricercatori stessi sono diventati testimonianza del funzionamento di questo metodo: tutti quanti adesso vivono a Dubai, producono petrolio e mangiano caviale a colazione. Anche l'università in cui hanno ottenuto il diploma di laurea è diventata molto famosa: mai l'Università dello Stato di Bananas (che ha sin da subito creduto nel successo di questo metodo) aveva raggiunto un numero così grande di iscritti come nell'anno della pubblicazione degli studi sul metodo "A cazzo de cane". E anche l'ente di ricerche ne ha guadagnato.


   Così se dovete fare un lavoro e volete farlo in fretta e senza stancarvi troppo, fatelo "A cazzo de cane"! I vostri risultati saranno positivi e anche maggiori di quello che potreste aspettarvi!


   E il giovane impiegato del fast food? Ebbene si, anche lui si diverte a Dubai insieme ai ricercatori, si è sposato, ha fatto tanti figli e ha anche l'amante, secondo le indiscrezioni.
______________________


Quest'articolo non ha intenzione di attaccare in alcun modo i ricercatori, i lavoratori, gli operai, i professori e tutte quelle persone che hanno lavorato sempre con le sole loro forze, con la loro determinazione e con la convinzione di restare nell'onestà e nel rispetto stesso del lavoro, sebbene per tutto questo non siano mai stati ricompensati adeguatamente.

Nessun commento:

Posta un commento