mercoledì 3 settembre 2014

Confini.

     Una volta stavo andando in Campania con la macchina. Ero piccolo e il mondo mi sembrava più grande di quanto in realtà sia. Non ero più nella pelle di aspettare il momento in cui, con la macchina, avremmo varcato il confine con la Puglia, mi sembrava qualcosa di epico ed inimmaginabile. Oltretutto, era il primo confine che avrei superato nella mia vita.

     Il viaggio era noiosissimo, sentivo il sonno poco a poco scivolare sulle mie membra, però combattevo per restare sveglio e guardare il momento in cui sarebbe accaduto. Ad un tratto, scorgo in lontananza un cartello un po' diverso dagli altri. Era tutto verde, in alto c'era una scritta con una grande X rossa e in basso una scritta bianca scoperta.

    Poco a poco la macchina si avvicina ed inizio a scorgere che la scritta barrata fosse "Puglia" e quella scoperta fosse "Campania". Il mio cuore tremava di metro in metro, il cartello era sempre più vicino al mio finestrino e facevo il conto alla rovescia. 3, 2, 1...Campania!

      Non mi sembrava vero. Non ero sicuro di essere davvero in Campania, mi sembrava tutto uguale a prima. Mi giro a guardare dal vetro posteriore se fosse così anche al contrario. In effetti, c'era un altro cartello con la scritta "Campania" barrata e la scritta "Puglia" scoperta. Non mi sembrava possibile, eppure ero in Campania, non era più Puglia, non si poteva negare.

     Mi sembrava strano che ci fosse solo un cartello a delimitare i confini tra due regioni. Fuori da quell'autostrada, come avrebbero fatto le persone a capire se fossero in Puglia o in Campania? Un pastore con il pascolo nei boschetti a ridosso di quel tratto di autostrada come avrebbe fatto a capire se le sue pecore mangiassero erba di Puglia o erba di Campania? Tutto sommato, immaginavo una grande linea rossa che delimitasse le due regioni, ma con dei confini così labili sarebbe stato tutto molto più confuso.

     Il problema dei confini e dei limiti è che sono concetti a volte astratti e a volte concreti. A meno che non ci sia una linea rossa ben precisa, non si può mai sapere se si è da un lato o dall'altro del confine stesso. Nella maggior parte dei casi, non esistono linee rosse a definire un confine. Anche se esistessero, poi, bisognerebbe vedere con quale perizia siano state tracciate, se davvero delimitino nel modo esatto una zona rispetto ad un'altra.

     Non siamo in grado di vedere un limite, ma senz'altro siamo in grado di capire quando l'abbiamo superato. Anzi, è l'unico caso in cui il limite ci è ben chiaro, stampato a chiari simboli. Prima di averlo varcato sappiamo della sua esistenza, ma soltanto dopo averlo fatto siamo in grado di vederlo.

     E' per questo che i limiti non sembrano esistere, non sembrano preoccuparci, almeno fino a quando non li superiamo.