martedì 16 dicembre 2014

Limone.

     Butto una mano sul telefono per farlo stare zitto e le placide dita dell'acqua cercano di fare breccia tra i buchi. Una luce grigia traspare e ha la voce di gocce di pioggia non troppo pesanti che cadono sui motorini, sulle inferriate e sui cassonetti costantemente aperti. Non sarà un risveglio splendido, ma sicuramente migliore di quello dei cori da funerale delle cornacchie. Sono le nove ed è ora di colazione.

     Di solito metto Chopin, i Foo Fighters, le canzoni degli anni '90 o qualcosa di estremamente brutto di cui mi vergogno di nominare la presenza nelle mie playlist, ma stamattina no. Stamattina non c'è bisogno di nulla, la pioggia cade non troppo piano e non troppo forte, ha uno scroscio perfetto. E' come il rumore del vicino che fa la doccia, è un rumore che non spaventa perchè sai cos'è e da dove viene, non è fastidioso, è calmo e dolce, è una poesia di gocce d'acqua. Concilia la pace fino al momento in cui ricordo che, a procurarlo, è il vicino di casa nudo sotto la doccia. Allora sono brividi di ribrezzo e metto i Pantera per non pensarci più.

    Mi vesto piano per non far rumore, per non rompere tanta delicatezza. Esco di casa e vado al bar, è tutto così tranquillo. Il bar è silenziosissimo, saluto il barista e gli chiedo un caffè e un cornetto. Affondo i miei denti nel cornetto di cartone plastificato e socchiudo gli occhi godendo del silenzio calmissimo. Nel bar siamo soltanto io, lui e la guardia assonnata del turno di notte.

     Un fischio fortissimo parte improvvisamente, penetra ovunque e quasi mi manda di traverso la palla di cartone che stavo masticando. Qualcuno aveva acceso la televisione. Non era un canale a caso, no. Era il canale delle televendite. Quel fischio maledetto era il suono che presentava "la nuova linea di prodotti per rimodellare i calli e i duroni, in una nuova elegante confezione che potrete conservare nel vostro bagno". Dopo aver finito di salvarmi la vita con un colpo di tosse, senza pensarci troppo faccio: -Buon appetito a tutti!-. Quasi quasi, era meglio il vicino nudo sotto la doccia.

     Esattamente in questo modo, in questo preciso modo le persone acide si presentano nella nostra vita. Uno è tranquillo per fatti suoi, sta benissimo e la sua giornata è iniziata nel migliore dei modi, finchè una persona acida irrompe nella sua scena e gli rovina tutto. Sfodera la sua lingua affilata e colpisce a destra e a manca per il solo gusto di sentire il sapore metallico del sangue altrui. E'una setta, la Setta del Succo di Limone. I membri della Setta si svegliano e sono felici alla sola idea di ferire a destra e a manca. Godono del potere che sono coscienti di avere, del talento che hanno da quando sono nati.

      Ti chiederai come faccio a sapere tutto questo. Io lo so perchè anche io ho fatto parte di questa invisibile setta di assassini. Hai presente quel videogioco dove stanno i tizi con il cappuccio che si arrampicano sui palazzi, che si buttano in un covone di fieno appena ne vedono uno, che hanno le spade nei polsi e che non gli puoi dire niente perchè fanno tutto per cazzi loro? Ecco, il loro Credo, il Credo degli Assassini si basa su tre regole: "trattieni la lama dalla carne degli innocenti, nasconditi in piena vista, non compromettere mai la Confraternita". Nella Setta del Succo di Limone è tutto al contrario: "infilza la lama solo nella carne degli innocenti, fatti vedere da tutti e fottitene di chi ti sta intorno, anche di quelli acidi come te". Non c'è bisogno che nessuno ti inizi al sacro rito, ti accorgi di essere parte di questa setta per caso, una volta nella vita.

     Un giorno capita che qualcuno davanti a te ti susciti qualche sentimento positivo, eccessivamente positivo, come se avesse voglia di comunicare al mondo tutta la sua contentezza. Spesso mette molta allegria vedere queste persone, oppure suscita un senso di viscerale odio e voglia di vederle cadere per terra e frantumarsi gli incisivi e i canini. Si palesa così la prima fase di avvicinamento a questa strana tendenza, la fase interiore. E' qualcosa che viene prima di tutto da dentro. E' la fase in cui si stabiliscono i bersagli, le persone e le categorie di persone che predispongono a questa voglia maledetta nel momento in cui entriamo a contatto con loro.

     Non è sufficiente, però, avere una voglia o un bisogno. E' anche importante avere una buona creatività al momento giusto per mettere in pratica i nostri più reconditi desideri cattivi. E' un gradino molto grande in cui subentra il talento e l'esercizio, ovvero, la fase creativa. Solitamente si passa in silenzio questa fase, è una fase ancora interiore, ma stavolta è più attiva del semplice sentimento. Si immagina cosa si potrebbe dire a queste persone, si inventa e si prende nota mentalmente di quelli che ci sembrano migliori. I più talentuosi ci riescono immediatamente, i meno talentuosi possono metterci un po' più fatica, ma anche qui è fondamentale l'esercizio. 

     La terza e ultima fase è la fase della pratica. Aiutandosi con la mentalità, con l'esercizio e, qualche volta, con qualche battuta a cui si è pensato un momento prima, si prova a venire fuori nel discorso. Se il risultato è un timidissimo silenzio, non importa troppo: cadere fa parte dell'esercizio, non bisogna demoralizzarsi e riprovare, magari in un altro momento. A meno che chi avete davanti non sia completamente idiota per non capire la natura del vostro intento omicida, se riuscite nel vostro intento avrete reazioni varie. Se la vittima sarà sufficientemente debole, cadrà davanti a voi senza troppi drammi. Viceversa, se la pensa esattamente come voi finirete solo per ringhiarvi contro vicendevolmente. A quel punto, il marchio della confraternita vuole che non si combatta oltre.

     Sono andato avanti così per un annetto buono, con un successo più che discreto. Poco a poco, però, sono arrivato a capire qualcosa di estremamente interessante. Avere un carattere di questo genere è estremamente stancante. Sono uno che, solitamente, è dalla risposta pronta, ma, a lungo andare, anche chi è talentuoso in questo può stancarsi. E' stancante andare in giro e fare sempre lo stesso giochino con tutti, anche con i casi più succulenti. Ha stancato me e ha stancato anche chi mi stava intorno, probabilmente ha stancato prima me e poi gli altri.

     Spesso chi è acido affascina chi gli sta intorno, viene temuto e rispettato. Vi assicuro, però, non c'è nulla di affascinante nell'essere acidi. Si reagisce bene a moltissime situazioni nella vita, può essere estremamente utile (se non indispensabile) in certi altri momenti, ma, il più delle volte, si finisce solo con il terrorizzare. Spesso, le persone acide sempre dicono di non importarsene nulla degli altri. Non è vero, però, degli altri hanno bisogno nel momento in cui vogliono esercitare le loro capacità. La persona acida dipende molto da chi sta ad ascoltarla e diventa ancora più aspra quando non vede sortire il suo effetto. Non lo ammetterà mai, ma spesso è proprio così. La persona acida potrebbe controllarsi, ma il più delle volte non ha mai imparato a farlo o ha "disimparato" a controllarsi.

     Adesso, il più delle volte sono io a controllarmi. Devo ammettere di non essere mai stato un acido sanguinario, non me la prendevo con tutti. Me la prendevo solo quando venivo attaccato, così come tutte le persone normali fanno. In realtà, in questo tempo ho maturato un'altra tendenza, qualcosa che potrebbe essere relegato al mio carattere oppure può essere qualcosa di estremamente condivisibile. Il più delle volte, quando sono attaccato, se della persona che mi sta attaccando non mi importa niente, il suo attacco non mi fa effetto. Non sono mai stato orgoglioso; probabilmente questo aiuta molto, ma non riesco neanche a pensare di agire. 

      Quando poi, invece, capitano le situazioni in cui me ne frega qualcosa, tendo a pensarci un paio di volte su, tendo a pensare al fatto che chi mi sta di fianco potrebbe reggere poco quello che sto dicendo. Se anche allora non me ne frega un cazzo, allora lascio andare la mia lingua, altrimenti sono anche più soddisfatto se riesco ad evitare un'uscita acida.

     Non voglio demonizzare in alcun modo le persone acide. Con tutto quello di cui ho parlato finora mi riferisco alle persone acide sempre e con tutti, che non sono mai in grado di fermarsi e di cui davvero volentieri sbatteresti più e più volte la testa contro il muro. Voglio solo dire come la penso su di loro, ovvero che, il più delle volte, sono persone estremamente fragili. Hanno poche soddisfazioni nella vita, così poche da rendere questo giochino, per loro, divertente.

     Inoltre, essere acidi è contagioso. E' come le carte dei Pokemon: hai chiesto alla mamma di comprartele solo perchè ci giocavano tutti e, chi non le aveva, era solo uno sfigato. Non siamo ancora arrivati a questo livello, ma di questo passo credo che potremo arrivarci. L'acidità è qualcosa che fa figo, qualcosa che rende inattaccabili, mostra una certa sicurezza in tutto. Per quello che credo, in realtà è solo una bella fregatura. Crea dipendenza, quando inizi non smetti più.

     Spesso mi chiedo come mai ci si sforzi tanto di fare cose così faticose come essere acidi, quando, in realtà, è molto più bello farsi scivolare ogni cosa di dosso. Non è mortale ricevere una piccatina acida, non ha mai ucciso nessuno, non capisco come mai sia così importante cercare a tutti i costi di sapersene difendere. Oltretutto, non dare soddisfazione ad una persona acida è spesso il modo migliore per difendersi dai suoi attacchi. Prima o poi si stancherà e, se non dovesse farlo, non sarà un dramma se a questa persona teniamo davvero. Quello dell'acidità dilagante, però, non è un problema, non è un dubbio che mi disturba troppo e, in verità, non mi viene così spesso.

    Probabilmente è che proprio non me ne frega un cazzo.