lunedì 3 ottobre 2011

La Fine del Mondo.

  Come se non bastasse la crisi, adesso ci si mettono anche i Maya. Ed ecco correre dappertutto, su internet, in tv e in programmi pseudo-scientifici, ipotesi terrorizzanti secondo cui, il 21 Dicembre del 2012, faremo la fine del tonno in scatola. Eh si, perché i pianeti si allineeranno, varierà l’emissione di particelle piccolissime chiamate neutrini (di cui, fino a due mesi fa, stavo benissimo anche ignorandone l’esistenza) che surriscalderanno il centro della Terra, per raffreddarlo non basteranno i nostri amati condizionatori e moriremo tutti.


  Quindi, com’è ovvio che sia, basta girare un po’ su yahoo answers per trovare domande del tipo: “Aiuto! Nel 2012 è vero che il mondo finirà????” oppure “LA FINE DEL MONDO NEL 2012?!?!?” e risposte di alcuni assolutamente scettici, altri che ci credono e altri che fanno come Lucia dei Promessi Sposi e si affidano alla Provvidenza. Tutto questo perché i Maya, una bella serata senza nuvole, hanno visto il cielo e hanno deciso che nel 2012 ci sarà la fine del mondo. E’ un po’ come se Paolo Fox, mentre state beatamente pescando su uno scoglio a Porto Cesareo, venisse da voi e vi dicesse che di lì a 5 minuti pescherete una balena. Con tutto il rispetto per l’uomo dell’oroscopo, prima di credergli con entusiasmo o di ridergli in faccia, bisognerebbe pensarci un pochino.


  Secondo alcuni, i Maya non hanno mai sbagliato nessuna previsione, di conseguenza anche questa volta hanno visto giusto. Secondo altri, la teoria è completamente senza fondamento perché non ha basi scientifiche. Eppure, nessuno finora sembra essersi chiesto il perché di tutto questo. Perché tante persone ci credono? Perché digitando su Google “2012” saltano fuori tanti siti che promettono di salvare le nostre anime (a pagamento), che parlano di Salto Trascensionale, Anno della Vibrazione Cosmica, Civiltà Galattica e tante, tante di quelle cose da non capirci più nulla?   


  Il problema è che abbiamo davvero bisogno di sentirci sempre gli ultimi di qualcosa, gli eredi finali di una lunga storia dell’umanità. Così come ci fa sentire realizzati essere a tavola e mangiare l’ultimo boccone della teglia delle lasagne della nonna, essere ad una corsa e prendercela comoda perché ormai i primi sono irraggiungibili: ci fa comodo essere ultimi. Per quanto sia angosciante, ci piace pensare che nel 2012 finirà tutto perché così possiamo darci alla pazza gioia, liberarci di ogni preoccupazioni, metterci a letto con un pacco di tarallini e ingrassare indovinando le domande di Carlo Conti, “tanto nel 2012…”. Nel mio piccolo, però, ne sono convinto anch’io. Si. Nel 2012 il mondo finirà. Esattamente alle 23.59 di Sabato 21 Dicembre, tutto il mondo si scatenerà, ma quando sarà il 22 Dicembre, tutto l’entusiasmo si spegnerà di colpo come un giocattolo comprato dai cinesi. Tutti si chiederanno “ma…non sarebbe dovuto finire tutto?”. Ed ognuno tornerà a casa, deluso come da un bidone ad un appuntamento al buio.


   In realtà, in quel millesimo di secondo tra la mezzanotte e le 23 e 59, il mondo è davvero finito. Tutte le convinzioni sono evaporate, tutte le teorie, i dibattiti, i litigi, tutto quanto è svanito. Morto un 2012, ce ne sarà un altro: 2038, 2060, 2240, 2280, 3797. Il mondo continuerà a morire e a rinascere, a sentirsi bene sentendosi male, sentendosi alla fine dei tempi e all’inizio di altri nuovi. Siamo gli ultimi prima del 2012, prima della fine, per essere i primi dopo il nuovo inizio.


   Forse questo 2012 non sarà tanto male. Quando sarà il 21 Dicembre, avrò già fatto i miei diciotto anni e preso la patente, avrò qualcosa di meglio da fare che stendermi sul divano, guardare Voyager e vedere un’ostentata espressione di preoccupazione sul volto del presentatore, che sul 2012 ha scritto un libro e venduto centomila copie in due mesi. Così come quelli che dicono di salvare anime a pagamento, oroscopi, fattucchieri, ladri, mercanti di aria fritta che, malgrado tutto, hanno guadagnato un bel po’ speculando sull’argomento. Magari, quando il mondo resterà deluso, forse si pentirà di averci creduto, forse si accorgerà che pescare una balena in quel di Porto Cesareo non è un ipotesi tangibile. Ma se la balena uscisse davvero? Questo non lo nemmeno io. Aspettiamo questo 2012, anche se, per quanto mi riguarda, apocalisse o non apocalisse, il 21 Dicembre 2012 andrò in piazza alla mia gelateria preferita a prendere il mio gelato preferito che, almeno questo, so per certo che sarà la fine del mondo.   

Nessun commento:

Posta un commento