mercoledì 5 ottobre 2011

Lavarsi.

  L'uomo puzza. Quando l'uomo si è reso conto di puzzare e di farsi schifo da solo, ha inventato i deodoranti, gli sciàmpi, i bagnodoccia, i bagnocrema, i docciaschiuma, i docciacrema, bagnocaldo e bagnomarìa.
  Come ogni cosa che è stata inventata, però, mentre molti ne usufruiscono senza troppi problemi e con il sorriso sulle labbra, per alcune persone, invece, quella stessa cosa sembra essere completamente inutile.


  Questa mattina stavo in corriera. Come accade raramente, avevo trovato un posto a sedere. Mi siedo. Entra un bel po' di gente, molti restano in piedi. Un ragazzo, doveva avere la mia età, resta in piedi proprio vicino al mio posto. Occhiali da sole a mosca, maglietta sottilissima a righe di marca, jeans di marca, cinturone di marca. Gli mancava giusto il codice a barre.


  Con una mano si aggrappa ad una maniglia di fronte al mio sedile e con l'altra si tiene ad una barra di metallo. Mi guarda, dall'alto in basso, con i suoi occhiali da mosca e i suoi capelli ricoperti di qualcosa che aveva l'odore della colla di pesce. Puzza. Puzza di sudore e di fumo messi insieme. Di colpo, con la mano molla la presa della barra di metallo e inizia a giocherellare con un braccialino, quasi sbattendomelo in faccia.


  Iniziare così la giornata non è molto promettente. Continua a puzzare e a guardarmi. Sembra che la stia facendo apposta, sia a guardarmi che a puzzare. Meno male che scendo alla prima fermata, a godere di un buon profumo di benzina, cornetti caldi e smog cittadino delle 7 e 48.


  Mi chiedo spesso come mai l'apparenza abbia assunto un ruolo così importante nella nostra società. Voglio dire, a me non importa se le persone ci tengono così tanto a vestirsi bene, pettinarsi bene, comprarsi gli occhiali a mosca e fare un po' quello che gli pare. Anzi, buon per loro. Quello che ho notato, però, è che il tempo che si dedica all'abbigliamento e a queste cose si è allungato di molto. Un po' come nell'800, che le donne ci mettevano 6 ore a vestirsi e andavano in giro con le stecche di balena e il cupolone a coprire tutto dal bacino in giù. Nemmeno in questo c'è niente di male, se non un nonsoché di comico e tragico allo stesso tempo.


  Il vero problema è che le persone ci tengono così tanto a vestirsi bene che il tempo dedicato ai vestiti spesso invade ed elimina quello necessario a lavarsi. Così, di prima mattina uno esce di casa che puzza di sudore, ha l'alito di caffè e di fiatella notturna, le mutande del giorno prima e le orecchie sporche. Però è vestito bene.

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