giovedì 26 giugno 2014

Patatine.

     L'umanità è come le patatine con la sorpresa.

     All'inizio le vedi in giro e non ti dicono nulla, finchè un giorno i tuoi non te ne portano un pacco a casa. Scarti, mangi, la sorpresa ti piace e improvvisamente ne vai pazzo.


     Metti in croce i tuoi per averne ancora, sia per le sorprese che per le patatine. Non vorresti niente altro, nulla se non quelle patatine con quelle sorprese. A volte non ti piacciono neanche, ma sembri proprio non rendertene conto, dopotutto sei convinto di avere tra le mani le patatine migliori che ci siano.


  A   nno dopo anno, diventando grande, capisci dell'inganno del prezzo troppo elevato di pacchi riempiti con piú aria che patatine, capisci che le sorprese non sono tutta questa gran cosa e, in qualche modo, ti abitui all'oggettività dei fatti. Non ti danno piú lo stesso entusiasmo, per qualche anno smetti anche di comprarle.


   Ar   riverà sempre il momento, però, in cui le comprerai un'altra volta. Magari avrai anche un'indipendenza maggiore rispetto all'ultima volta in cui le hai consumate, non te le compreranno i tuoi genitori. Costeranno sempre troppo, però le comprerai lo stesso.


   Saprai già che, anche stavolta, la sorpresa sarà qualcosa di inutilizzabile e dall'inevitabile fragranza di petrolio e di scantinato in un sobborgo di Taipei, ma non è per avere sorprese che ti troverai con quel pacco di patatine in mano.


   È solo che tutti, prima o poi, abbiamo voglia di patatine. Magari, una volta tanto, varranno davvero  il prezzo che costano. Magari un operaio ci avrà fatto cadere per sbaglio un anello col diamante al posto di un pezzo di plastica a forma di un brutto topo antropomorfo.


   O forse no.

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